Vladivostok, c’è chi la soprannomina la San Francisco della Russia. Espressione che personalmente terrei molto tra virgolette poiché non ci sono effettivamente troppe somiglianze tra le due città, fatta eccezione per una vista mozzafiato sulla rispettiva baia.
Tuttavia, anche Vladivostok, solitamente tappa conclusiva di un viaggio lungo la tratta ferroviaria Transiberiana, ha un suo fascino decadente che merita una sosta anche di qualche giorno. Sì, avete letto bene: qualche giorno (io ce ne ho passati ben tre!).
L’estate offre senza dubbio alcuno maggiori possibilità di “fare cose”, in città e nei dintorni, ma anche l’inverno deve avere uno charme notevole, come un po’ in tutte le città della Russia.
Vladivostok si trova nel Far East russo, una terra lontana migliaia di chilometri dalla Russia “conosciuta” (oltre 9000!) dove infiltrazioni coreane, giapponesi e cinesi si fanno sentire praticamente in ogni dove.
Ma passiamo al lato pratico con qualche suggerimento su come trascorrere uno o due, ma anche tre, giorni a Vladivostok. Nota: suggerimenti prettamente legati alla bella stagione.
Anche Vladivostok ha un centro storico. Più o meno
Per farsi un’idea della città, la prima cosa da fare è un giro per il centro (anche se il concetto di centro è molto relativo), alla ricerca di edifici dell’era zarista ma soprattutto di grandi complessi immobiliari sovietici talmente desolati che sembrano lasciati in stato di abbandono. Terrei questa attività possibilmente per una giornata di nebbia, che in città bazzica spesso, per avvolgere il tutto in un alone di tetra decadenza.
Lungo le vie del centro, tutte un saliscendi, si notano anche alcune belle abitazioni, principalmente appartenute a personaggi importanti per la città. Non passa di certo inosservata la casa del premio Oscar Yul Brynner (quello de I magnifici sette e Il re ed io, per intenderci) al 15 di Aleutskaya St., un pregevole edificio del 20mo secolo davanti al quale si trova una statua a lui dedicata (altri spunti qui).
Il cuore della città è rappresentato da Ploshchad Bortsov Revolyutsii al centro della quale svetta l’importante Monumento ai Combattenti per il potere sovietico in Estremo Oriente, considerato come uno dei principali tesori architettonici della città, e sulla quale si affaccia un enorme palazzone grigio alla sommità del quale sventola la bandiera russa.
Vladivostok vista mare… su due lati
Due spot da non perdere, soprattutto in estate, sono quelli che si sviluppano sul mare sia ad ovest che ad est del centro.
Lo Sportinaya Harbour, a ovest, è la “spiaggia cittadina”. Qui i più coraggiosi fanno addirittura il bagno (l’acqua non è esattamente cristallina), mentre gli altri si dedicano a fare vasche in un favoloso contesto decadente, approfittando delle tante amenità che offre questa sorta di luna park in riva al mare.
Esattamente dall’altra parte del centro, oltrepassata la piazza principale e il ponte, c’è la passeggiata a mare. Un luogo molto piacevole, in particolar modo nelle belle giornate estive, quando brulica letteralmente di gente. Da lì si può ammirare lo Zolotoy Bridge (Golden Horn Bridge) da diverse prospettive. E se siete particolarmente fortunati, potrete anche assistere ai servizi fotografici dei novelli sposi di Vladivostok: vengono quasi tutti qui a immortalare il giorno del sì e solitamente arrivano in branco.
In fondo alla passeggiata c’è la stazione della funicolare (aperta tutti i giorni dalle 7 alle 20) che in un minuto di tempo e 9 rubli di spesa vi porterà fino alla sommità della collinetta da cui la vista sulla Baia del Corno d’Oro, nebbia permettendo, è davvero incantevole. Con le dovute proporzioni, si ha la sensazione di essere a San Francisco.
In alternativa alla funicolare ci sono le scale, che suggerisco di fare almeno a scendere non tanto per risparmiare 9 rubli, ma per intrufolarsi nel bel quartiere residenziale che si sviluppa sulla collina. Qui presumibilmente vive la Vladivostok bene.
Vladivostok culturale
Va inoltre detto che in città ci sono diversi musei da visitare, più o meno interessanti.
Io ne ho visitato solo uno, il primo dell’elenco che segue, ma cito comunque i più importanti:
– Museo della Fortezza di Vladivostok, affacciato sullo Stalinaya Harbour è un insieme di fortini ricostruiti, al cui interno sono esposte foto relative al sistema difensivo della città e tante pistole, mentre all’esterno si trovano numerosi cannoni
– Museo Regionale Arseniev, con una collezione assai varia di oggetti relativi alla storia locale (c’è pure una stanza dedicata alla famiglia Brynner)
– Sottomarino-museo S-56, lo stesso sottomarino che durante la Seconda Guerra Mondiale ha affondato una decina di navi nemiche è visitabile e il pezzo forte della visita consiste proprio nell’esplorare i suoi ambienti interni piuttosto che guardare la mostra fotografica. Davanti al sottomarino è ormeggiata la prima nave della flotta sovietica del Pacifico (Krasny Vympel), anch’essa visitabile
– Galleria d’Arte Primorsky, vanta una pregevole collezione di pittura olandese del XVII secolo.
Nei dintorni di Vladivostok: l’isola Russkij
Da Vladivostok si possono fare delle gite in giornata, in particolare per raggiungere le isole al sud che, nonostante tutto, hanno un mare niente male.
Non è facilissimo riuscire a raggiungere in autonomia le isole più meridionali (e più belle) come Popov o Reyneke, ma vale un tentativo provare a raggiungere perlomeno Russkij, esperienza che, se fatta via terra, permette di vedere e attraversare il ponte sospeso con la maggiore lunghezza della campata centrale al mondo.
L’isola Russkij è un’isola dalla forma molto irregolare, piena di insenature e promontori, e con un’unica strada principale che fa il “giro” (che poi giro in senso letterale non è, avendo l’isola una fisionomia tutta sua). “Aperta al pubblico” soltanto dal 2000, ha un potenziale turistico ancora non del tutto sfruttato. Di conseguenza, potrebbe non essere facilissimo arrivarci e girarla, soprattutto se non si parla russo, ma nemmeno nulla di esageratamente complicato. È diventata famosa nel settembre 2012, quando ha ospitato il 24mo summit dell’APEC, motivo per cui è stato eretto l’imponente ponte.
Per arrivare sull’isola Russkij da Vladivostok bisogna prendere il bus 15 in Okeanski pr che va in direzione nord e scendere poco dopo aver superato il ponte sospeso, indicativamente all’altezza del nuovo campus universitario. Ci vogliono 40/50 minuti a seconda del traffico e la corsa costa 25 rubli (preparate le monete, si paga all’autista quando si scende).
Da qui bisogna aspettare il minibus 29 o 29k, che dovrebbero fare un giro circolare del’isola, e scendete dove vi sentite più ispirati, anche se la strada che si percorre non motiva più di tanto. Ma l’isola riserva delle belle sorprese, siate fiduciosi.
Lo so, vi ho dato informazioni molto approssimative, ma avendo trovato indicazioni solo in cirillico e persone che non parlavano nemmeno mezza parola di inglese, non riesco a essere più precisa di così. Io e la mia compagna di viaggio “a sensazione” siamo scese nei pressi di Podnozhye, chiaramente senza sapere dove ci trovassimo. Abbiamo però avuto la fortuna di trovare un “ristorante” sul mare in cui abbiamo mangiato un’ottima zuppa di pesce (alle 10 del mattino, ma son dettagli) e siamo poi riuscite a fare una piacevole passeggiata di una quarantina di minuti per raggiungere la sommità di una collinetta, che ci ha regalato delle bellissime viste da lontano della San Francisco russa.
Per arrivare a Podnozhye il minibus impiega circa un’ora e la corsa è costa 20 rubli.
Per rientrare a Vladivostok fate il percorso all’inverso, avendo solo l’accortezza di rientrare prima delle 22 dato che dopo quell’ora non ci sono più autobus.