Nonostante il Guatemala sia un paese dalle dimensioni piuttosto ridotte, non sottovalutate le distanza tra una località e l’altra: talvolta gli spostamenti potrebbero tenervi impegnati per più di mezza giornata, in particolare a causa della condizione di alcune strade non esattamente ottimale.
Fatta questa premessa, con la quale non intendevo spaventarvi ma solo mettervi in guardia, va detto che in Guatemala è abbastanza facile spostarsi grazie a una rete più o meno capillare di trasporti su strada: dai pullman a lunga percorrenza ai tuk tuk. Il treno, invece, non è pervenuto.
La soluzione più comoda, ma non sempre necessariamente la più ottimale, è quella di utilizzare i minibus turistici che collegano due località facendosi venire a prendere e scaricare a mo’ di pacco postale all’indirizzo che si desidera (#bellavita). Questi mezzi sono prenotabili in praticamente tutte le strutture ricettive e nelle numerose agenzie di viaggio. Va da sé che maggior comodità sia sinonimo di prezzi più alti: per darvi un’idea di massima, un viaggio di circa 3 ore può costare intorno ai 150 Q. Questi mezzi sono utilizzati quasi esclusivamente dai viaggiatori, difficilmente la gente del posto ne fa uso, ma in alcuni casi è l’unico mezzo a disposizione per raggiungere in tempi ragionevoli due località.
Laddove mi è stato possibile, ho preferito di gran lunga utilizzare i bus di linea, i chicken bus, i minibus o i pick-up pubblici. Non tanto o non solo per questioni economiche (vogliamo ricordarlo che sono genovese? 🙂 ), ma perché rappresentano un buon modo per osservare da vicino spaccati di vita quotidiana che in altri modi si fa fatica a notare. In questi mezzi, che spesso e volentieri non hanno capienza massima, si viaggia insieme a intere famiglie con abiti coloratissimi, predicatori del verbo divino che urlano come forsennati per poi ricevere un obolo dai passeggeri, commercianti con carichi enormi di merce, volatili (non è così inusuale avere un tacchino seduto vicino, e io ho le prove).
Non aspettatevi di trovare gli orari scritti da qualche parte, men che meno un ufficio informazioni presso il terminal degli autobus (che spesso non esiste nemmeno, almeno come lo intendiamo noi): dovrete semplicemente chiedere a più persone se sanno a che ora passa un autobus per la località in cui dovete andare. Mi raccomando: non accontentatevi mai di una sola risposta, raccoglietene almeno 3 o 4, perché spesso ci sono più scuole di pensiero circa orari e frequenza degli autobus.
Da ultimo, questi mezzi di trasporto costano nettamente meno rispetto a quelli privati e spesso hanno una frequenza e un tempo di percorrenza simile a quelli “più da vip” (anche perché è spesso il traffico congestionante che rallenta sia bus pubblici che privati, a questo non si scappa).
Menzione speciale la meritano i chicken bus, vecchi scuolabus statunitensi che nella patria natale hanno esaurito il chilometraggio massimo consentito e che vengono quindi riciclati e fatti rivivere per ancora un bel po’ di anni in Guatemala. Per quanto folkloristici non abusatene: gli standard di sicurezza non sono esattamente come li intendiamo noi e se il mezzo vi sembra troppo disastrato desistete e aspettate quello dopo.
Le località minori sono collegate da minibus o pick-up collettivi che spesso aspettano di essere pieni per partire. Date un’occhiata a quanti soldi l’autista chiede alla gente del posto per la corsa, perché talvolta agli stranieri viene chiesto molto di più.
Per quanto riguarda i trasporti via fiume, lago o mare c’è un buon servizio di lancha (imbarcazioni) pubbliche che copre le località acquatiche del paese (Lívingston, Punta Gorda, Río Dulce, Lago de Atitlán…).
Sono economiche e puntuali ma indicativamente verso le 17 non circolano più. Dopo questo orario bisogna ricorrere a barcaroli privati.
Per qualche limitata tratta ci sono anche dei voli interni (ad esempio Ciudad de Guatemala-Flores), tuttavia non li consiglio perché in tutta la lunghezza del paese, ci sono delle cose interessanti da vedere 🙂
bell’articolo!
io parto a novembre per un tour in solitaria.
ho letto in giro che i bus sono a volta preda di bande armate… hai avuto questa sensazione?
ciao grazie 😉
Ciao Tom,
no, personalmente non ho avuto questa impressione. Ho sempre trovato situazioni super affollate… ma anche molto sicure.
Avevo letto qualcosa anche io prima di partire ma “sul campo” nessuna sensazione strana.
Fai buon viaggio e, se anche tu viaggerai con un tacchino… voglio che mi mandi un selfie! 😉