Il Certosino (o Panspeziale), il dolce natalizio di Bologna

 

Certosino (o Panspeziale) di Bologna
Che a Bologna si mangi tanto e bene non è un segreto. Del resto, non l’hanno soprannominata la Grassa così a caso. Ma se non si fa troppa fatica a pensare a tortellini, lasagne e panini con la mortazza, è già più difficile ricordarsi di un dolce della tradizione bolognese. Perché a Bologna si prediligono di gran lunga i primi piatti, non c’è nulla da fare. Questo però non significa che non esistano dolci o tradizioni dolciarie, anzi. Fiore all’occhiello della Bologna dolce è probabilmente il Certosino (o Panspeziale), un dolce natalizio che però spesso si trova anche in altri periodi dell’anno, soprattutto in quelle pasticcerie che legano il proprio nome alla sua produzione (sto parlando al plurale, ma sarebbe meglio voltare al singolare, tra poco scoprirete il perché).

Si tratta di un dolce di origine medievale a base di frutta candita, mandorle, pinoli e cioccolato fondente. In principio erano i farmacisti (o speziali) a produrre il dolce per poi essere sostituiti dai frati certosini da cui poi ha preso il nome. Visti gli ingredienti un po’ di nicchia e il prevalere della frutta candita, il certosino è un dolce che non trova unanimità di giudizi (può piacere ma è anche probabile che non piaccia per niente), ed è forse per questo che non è riuscito a diventare famoso al pari dei cugini tortellini e di altri prodotti gastronomici bolognesi.

Un posto speciale in cui comprare un panspeziale (scusate, non ho resistito a questo stupido gioco di parole) è la storica pasticceria Billi al Meloncello, all’inizio della salita che conduce al santuario di San Luca. Il locale è in piedi dal lontano 1833 e deve la sua popolarità principalmente anche alla produzione di panspeziel (qui viene chiamato solo in questo modo). E potete star certi di trovarlo in ogni periodo dell’anno, non solo sotto Natale.

Per gustare la meglio il panspeziel, mi hanno raccomandato alla pasticceria Billi, va tagliato a fettine sottili sottili, dello spessore di una tagliatella.

Se poi voleste cimentarvi nella preparazione del certosino, qui trovate la ricetta originale, elaborata in seguito a ricerche storiografiche e protetta con il marchio STG (Specialità Tradizionale Garantita).

Detto questo vi confesso un segreto: a me il certosino non è che piaccia poi così tanto… :-/

 

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