Che nessuno si azzardi a dire che i belgi sono noiosi! Anche se il clima freddo e il cielo troppo spesso grigio possono far pensare ad un popolo introverso, non è per nulla così e a dimostrarlo sono (anche) le curiosissime statue che si trovano sparse un po’ in tutta Bruxelles. E non sto parlando solo del Manneken Pis e delle altre due statue che fanno pipì.
Il bambino che fa la pipì, diventato ormai un simbolo della città al pari della Grand Place e dell’Atomium, rappresenta proprio lo spirito goliardico degli abitanti di Bruxelles, in barba a tutti quelli che pensano di trovare qui solo persone tristi e col muso lungo. Di lui, della sorellina Jeanneke Pis e del cane Zinneke Pis ne ho già parlato in un post precedente, adesso voglio dare spazio ad un’altra statua un po’ meno nota ma comunque degna di nota.
Sto parlando della Vaartkapoen (1985), la statua che rappresenta un poliziotto braccato da un malvivente nascosto in un tombino. La paternità dell’opera è di Tom Frantzen, un artista belga a cui indubbiamente non manca il senso dell’humour e che nella capitale ha dato vita anche alla statua del cane che fa la pipì (il già citato Zinneke Pis) e alla statua di Madame Chapeau.
Vaartkapoen, ossia la “canaglia del canale“, rappresenta, in uno stile degno di una gag di un fumetto, l’anarchia che ha la meglio sull’autorità. Il malcapitato poliziotto è stato ribattezzato Agente 22, in onore all’Agente 15 creato dal fumettista belga Hergé (altro personaggio con uno spiccato senso dell’umorismo). Il numero è però passato da 15 a 22 perché in francese 22, vingt-deux, è contenuto in un modo di dire: “vingt-deux, v’là les flics” (attenzione, arrivano i poliziotti).
La statua si trova un po’ fuori dal centro storico, in piazza Sainctelette, che si raggiunge con una passeggiata di 30/40 minuti in direzione del fiume Senne.