Girovagando tra gli stretti vicoli di Genova si incontrano delle piccole e spesso strette botteghe che rappresentano l’anima di questa città e che hanno contribuito a scriverne la storia. Una di queste botteghe è la cremeria Buonafede, classe 1903, dove si può mangiare la panna più buona della città. E, ovviamente, leccarsi i baffi che la panna dipinge sul viso.
La cremeria Buonafede è uno di quei posti che, fin da piccolo, ti rimangono nel cuore perché ci sei sempre andato e continuerai ad andarci, dove le cose non sono cambiate anche se nel frattempo il mondo fuori è completamente diverso da prima. In qualsiasi caso tutto qui è sempre così perfetto, come la panna montata ad arte.
La storia della cremeria Buonafede è una di quelle storie che si perdono in anni passati e che ruotano attorno ad un nucleo familiare, più o meno allargato. Grazie ad una mia carissima amica che ha le “giuste conoscenze” sono più o meno riuscita a ricostruirla (Vale ♥).
E’ il signor Giacomo Parodi (1848-1915) ad inaugurare le danze di questa affascinante storia. Nel 1871 sposa Teresa Baghino ed insieme vivono nel quartiere di Struppa e danno alla luce 10 figli, 9 femmine e un maschio. Nel 1882 Parodi inizia la sua carriera di lattaio: raccoglie il latte dalle valli intorno a Genova, lo mette nel deposito di Casella nell’entroterra, dopodiché lo porta in città per distribuirlo. Apre 7 latterie in 7 punti strategici di Genova, praticamente una per ogni sua figlia: la prima in via Lomellini, la seconda in via Luccoli e, a seguire, tutte le altre. Riesce anche ad ottenere l’appalto per rifornire l’ospedale Galliera di Genova, mica roba da poco.
L’appellativo Buonafede gli viene attribuito per la sua onestà e perché garantiva prodotti di ottima qualità. Qualità di cui fortunatamente godiamo ancora ai giorni nostri (una panna così buona è difficile trovarla!).
La cremeria Buonafede è quindi da sempre un punto di riferimento per le famiglie genovesi che vi si recano in pellegrinaggio per un caffè con panna, per un krapfen con panna, per un gelato, per un cono di panera o per altri piccoli piaceri quotidiani (spesso e volentieri a base di panna).
La panna della cremeria Buonafede è panna di quella vera, densa e cremosa, ingentilita da una spolverata di cacao o di cannella, nature per gli integralisti. E non importa se per meritarsi la propria porzione di panna bisogna aspettare fuori o sgomitare col vicino di bancone. Forse anche questo rende così affascinante il minuscolo locale. La logistica all’interno è infatti un po’ complicata. Essendo uno spazio molto stretto, come tante altre botteghe genovesi, ci si limita a ordinare, consumare (entrando in un’estasi paradisiaca), pagare e lasciare spazio a chi è in coda fuori. Se si è fortunati si può trovare posto a sedere nell’unico tavolino, ma anche qui la permanenza non può essere eterna.
E se la panna è il cavallo di battaglia di Buonafede, anche la panera figura tra le delizie da assaggiare assolutamente in questo piccolo scrigno di bontà. Mai sentito parlare di panera? E’ un semifreddo a base di panna fresca e polvere di caffè, tipico della città di Genova. Da Buonafede potete assaggiare quella vera, con la p maiuscola (agevolo foto).
Per avere un’idea dei prezzi, aggiornati a marzo 2019: caffè con panna in tazza piccola 2€; caffè con panna in tazza grande 3€.
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