La città di Verona è attraversata dal fiume Adige che, dal passo Resia al confine con l’Austria percorre un po’ più di 400 chilometri per poi buttarsi nel mare Adriatico, non lontano da Chioggia. Per chi non lo sapesse, trattasi del secondo fiume italiano per lunghezza. Numerosi sono i ponti che collegano le due sponde del fiume nella città di Verona tra cui, i più belli e fotogenici, sono senza dubbio il ponte Pietra e il ponte Scaligero (o ponte di Castelvecchio).
L’Adige taglia la città di Verona in due, rinchiudendo buona parte del suo centro storico in una zona delimitata, di cui solo un lato non è bagnato dal fiume. Alcuni dei ponti che collegano le due sponde del fiume rappresentano delle vere e proprie attrazioni della città, not to be missed: i ponti monumentali Pietra e Scaligero, di cui parlerò a breve.
Tutti i ponti di Verona, nessuno escluso, sono stati bombardati durante la Seconda Guerra Mondiale dai tedeschi (per l’esattezza il 24 aprile del ’45 per coprire la ritirata): quelli che vediamo oggi sono delle (più o meno) fedeli ricostruzioni.
Ponte Scaligero
Il ponte Scaligero (o di Castelvecchio), una delle più imponenti ed ingegnose realizzazioni del Medioevo italiano.Venne costruito nell’arco di soli tre anni, molto probabilmente tra il 1354 e il 1356. Ad ordinarne la costruzione fu l’allora signore di Verona, Cangrande II, per assicurarsi una via di fuga verso nord, in caso di attacco alla sua fortezza (la fortezza di Castelvecchio in cui il ponte è integrato). Il ponte infatti fu aperto al pubblico solo nel 1870: prima di tale data la sua funzione era esclusivamente militare.
Non si conosce con certezza il nome di chi lo ha progettato ma, chiunque sia stato, è riuscito a mettere in piedi una struttura così massiccia in grado di attraversare, pressoché indenne, cinque secoli di storia (tra cui diverse piene dell’Adige). E’ durante la Seconda Guerra Mondiale che il ponte Scaligero, insieme agli altri ponti di Verona, viene buttato giù per poi essere ricostruito fedelmente tra il 1949 ed il 1951.
Il ponte è composto da tre arcate irregolari ed è lungo più di 120 metri. La parte inferiore è in marmo bianco e rosso, mentre quella superiore con merlature a coda di rondine, è in mattoni in cotto.
Ponte Pietra
È il monumento romano più antico di Verona, costruito nel I secolo a.C. per sostituire un precedente ponte in legno. Come suggerisce il nome, si tratta di un ponte in pietra (marmo bianco e mattoni rossi: il marmo per le parti originali, i mattoni per quelle ristrutturate) a schiena d’asino, composto da 5 arcate asimetriche e lungo 95 metri. Ed è situato in uno dei punti panoramicamente più suggestivi della città.
In principio era affiancato ad un altro ponte, 150 metri più a valle, il ponte Postumio che crollò nel 1153 e non venne più ricostruito (le pietre del ponte, lasciate nell’alveo del fiume, vennero utilizzate nel 1662 per il campanile della chiesa di Santa Anastasia).
Il ponte Pietra non è sempre stato così, ma la sua attuale configurazione la si deve alle numerose ristrutturazioni che ha subito in oltre duemila anni di storia, tra piene, crolli e lo scempio nazista della Seconda Guerra Mondiale.