Curiosità su Torino: Fetta di Polenta, Palazzo col Piercing, Portone del Diavolo

 

Curiosità su TorinoAnziché parlarvi delle cose da vedere di Torino più note (cosa che in parte ho già fatto e che continuerò a fare), oggi voglio soffermarmi su tre attrazioni minori ma molto particolari e curiose: la Fetta di Polenta (non è una cosa che si mangia, tranquilli); il Palazzo col Piercing e il Portone del Diavolo.
Torino è una città molto “composta” ma al contempo ricca di sorprese e probabilmente ci saranno cose ancora più curiose delle tre di cui sto per parlarvi: se ne conoscete, indicatemele nei commenti!

Fetta di Polenta – via Giulia di Barolo 2
Fetta di Polenta (casa Saccacbarozzi) - Torino
Abbiamo davanti a noi l’edificio più stretto di Torino che, in un lato arriva, a misurare solo 54 centimetri! Sto parlando di Casa Scaccabarozzi, più comunemente conosciuta come Fetta di Polenta, soprannome che probabilmente deriva oltre che dalle ridotte dimensioni, anche dal colore giallognolo delle facciate. Nel panorama urbano Torinese sicuramente non passa inosservata. La paternità della Fetta di Polenta è di Alessandro Antonelli (vi dice qualcosa questo nome, vero?) il quale, si narra, abbia voluto costruire l’edifico più per scommessa che per necessità. E, a quanto pare, la scommessa l’ha assolutamente vinta dal momento che la casa non solo è ancora viva e vegeta ma è riuscita a sopravvivere ad eventi che hanno letteralmente gambizzato gli edifici nei dintorni (1852 esplosione della Regia Polveriera di Borgo Dora; 1887 terremoto; bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale). Come ha fatto a reggersi in piedi? Grazie a solide e profonde fondamenta: 2 dei 9 piani della casa sono infatti sotterranei. Nonostante la constatata solidità, la Fetta di Polenta negli anni (e soprattutto all’inizio) ha faticato a trovare degli inquilini tanto che, fu lo stesso Antonelli ad andarci a vivere insieme alla moglie Francesca Scaccabarozzi, da cui il nome ufficiale della casa. Sembra che anche Niccolò Tommaseo vi abbia abitato per qualche tempo. Attualmente la Fetta di Polenta è adibita a galleria d’arte. Eppur non cade…

Palazzo col Piercing – via Palazzo di Città 19
Piercing urbano - Torino
In pieno centro a Torino c’è un palazzo settecentesco noto come il Palazzo col Piercing. E’ facile intuire il perché di questo soprannome, mentre non è altrettanto facile riuscire a scorgerlo: si trova nello spigolo all’altezza del quarto piano. Dal piercing “sgorga” del sangue (dipinto) a destra rosso, a sinistra blu.

Il piercing, ovviamente, non nasce insieme al palazzo ma viene collocato qui nel 1996. L’opera, che inizialmente doveva essere un’istallazione temporanea, è frutto della collaborazione tra l’architetto Corrado Levi e il collettivo Cliostraat ed il suo vero nome è “Baci Urbani“.
Mi raccomando, camminate a testa all’insù, altrimenti ve lo perdete!

Portone del Diavolo – via Alfieri/via XX Settembre
Portone del Diavolo - Torino
E adesso facciamo un tuffo nella Torino Magica, quella che vanta tradizioni esoteriche secolari. Ci troviamo in una delle strade più centrali della città, dove sorge la nostra terza ed ultima curiosità, il Portone del Diavolo nel palazzo Trucchi di Levaldigi, palazzo da sempre associato ad una fama sinistra e a “costumi” diabolici. Attualmente è la sede della Banca Nazionale del Lavoro ma, in passato, deve averne viste delle belle. Eh sì, non c’è solo un episodio “diabolico” che possiamo associare alla storia del palazzo, ma ben due. Ed entrambi, come è facile immaginare, non sono a lieto fine. Ma trattandosi di leggende noi non ci preoccupiamo, vero?
Il primo risale al 1790. Durante un ricevimento mondano della durata di tre giorni e tre notti una ballerina, Emma Cochet o Vera Hertz a seconda della fonte, venne misteriosamente pugnalata a morte. Né il colpevole, né l’arma del delitto vennero mai trovati.
Un po’ di anni dopo è il turno di Melchiorre Du Perril, un soldato di cui, dopo essere entrato nel palazzo, non si seppe più niente. Nessuno lo vide uscire né sapeva dove fosse. Vent’anni più tardi dei muratori trovarono il suo scheletro murato all’interno del palazzo.
Tanto terrificanti quanto affascinanti queste due storie legate al portone più inquietante di Torino. Oggi ci “accontentiamo” di ammirare i favolosi intagli dalle varie simbologie (tra fiori e frutta c’è pure un topolino!) nonché il battacchio sempre tirato a lucido in cui la figura del diavolo ridacchia guardandoci.

 
13 commenti su “Curiosità su Torino: Fetta di Polenta, Palazzo col Piercing, Portone del Diavolo”
  1. Davvero un bellissimo post, sicuramente non la solita guida banale ai soliti luoghi già conosciuti da tutti! Delle città mi piace scoprire anche questi angoli curiosi.

  2. Complimenti per il bell’articolo che ha rivelato cose che io, che vivo a Torino da oltre 50 anni, non conoscevo. Brava, continui così.

  3. Bellissimo post!
    Lo sai che in P.zza San Carlo ci sono delle palle di cannone conficcate regalo dei Francesi dopo uno degli ennesimi assedi. Sono fra le finestre degli appartamenti sopra al bar Mokita.

  4. Grazie mille..bella rappresentazione, io che ci sono nata e ci vivo neppure sapevo di queste chicche.
    La prossima colta che torni a Torino inoltrati nella collina Torinese sali per strada della regina margherita e visita la famosa villa dove girarono le scene di profondo rosso. Nei dintorni ce anche la pietra del gallo,zona esoterica. Poi già che ci sei mangia i gianduiotto e fai un bel giro a porta palazzo che e’una zona multietnica..grazieeeeeee

    • Ciao Cristiana,
      grazie mille dei tuoi consigli! Ma posso anticiparti che un post sulla “villa del bambino urlante” e sui gianduiotti erano già in rampa di lancio 🙂 Prossimamente su questi schermi, stay tuned! 😉

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